Celebrare Samhain

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L’antica ricorrenza di Samhain, ribattezzata successivamente Halloween negli Stati Uniti, è in realtà l’evento più importante del calendario celtico.
Questa festa anticamente segnava la fine dell’anno agricolo, i raccolti e l’immagazzinamento per il lungo inverno, e anche la preparazione del terreno per la semina successiva. In qualche modo simboleggiava il “ciclo della Terra”, la morte e la rinascita. È conosciuta anche come Capodanno celtico e risale al VI secolo a.C. o addirittura prima. Il nome, Samhain, sembra derivare dall'irlandese antico: samain, samuin o samfuin, che si suppone significhi “fine dell'estate”, mentre in gaelico (irlandese moderno) significa “Novembre”.

La festività giunse negli Stati Uniti molto più tardi, verso la metà del XIX secolo, quando l’Irlanda fu investita da una terribile carestia e molti, per sfuggire alla povertà, decisero di abbandonare l’isola e tentare fortuna in America. In queste nuove comunità venivano mantenute le tradizioni e i costumi della loro patria, e tra di essi il 31 ottobre veniva celebrato Halloween. Nel giro di poco diventò una festa nazionale.

Anche in Italia abbiamo antichi usi e costumi legati a Tutti i Santi e alla Commemorazione dei defunti. Sembra arrivino dal periodo dei Romani, quando entrarono in contatto con i Celti e identificarono il Samhain con la loro festa dei morti celebrata a maggio. Con la cristianizzazione, per coerenza con tutte queste ricorrenze pagane, nel 835 venne istituita da Papa Gregorio III la festa delle reliquie cristiane prima dei Santi Apostoli, poi di tutti i Santi il 1° novembre, giorno in cui a Roma si festeggiava San Cesario diacono e martire. Un secolo più tardi si istituiva la Commemorazione di tutti i defunti (2 novembre).

E oggi?
A prescindere dalla nazione, dagli usi e costumi o dalla cultura locale, questo periodo dell’anno segna un forte passaggio tra il periodo della “luce” e quello “dell’ombra”. In questo non c’è alcuna connotazione negativa poiché noi stessi siamo luce e ombra, due parti di una stessa medaglia. In questo periodo la Terra si addormenta, riposa e si ricarica per la primavera futura. Allo stesso modo, dovremmo sfruttare l’energia di Madre Gaia per entrare in ascolto di noi stessi. Con la quiete interiore e privi di giudizio osservare le nostre ombre e abbracciarle. Un periodo di profonda introspezione e accettazione.
È arrivato il momento di entrare profondamente in noi, raccoglierci e, in qualche modo, riorganizzarci. Senza fretta, senza ansia.

Ho pensato a lungo se creare o meno un prodotto Vibrational Chocolate a tema, per aiutare questa transizione, in realtà lo avevo già fatto, era proprio sotto al mio naso ma non me rendevo conto. Si tratta di Pura Luce, uno dei prodotti della linea Vasetti più intensi a livello energetico perché aiuta a vedere le proprie ombre, ovvero quelle parti di noi che spesso ignoriamo o che ci stanno “antipatiche”. Però, solo guardandole e amandole possiamo accettarle… e trasformarle in pura luce.
Credo sia il cioccolato perfetto per questo periodo dell’anno da affiancare alla celebrazione di Samhain. Così come è importante prepararci fisicamente e mentalmente al passaggio.
Posto qui anche il simbolo in Linguaggio di Luce creato per la confezione: un disegno potente che potrete tenere davanti a voi in questo momento di trasformazione.


Ci sono tante cose che potreste fare, alcune molto pratiche. Fate ordine in casa, gettate le cose di cui non avete più bisogno. Togliete la polvere e rendete la vostra abitazione accogliente. Usate i colori tipici della stagione come l’arancio, il rosso, il bianco e il nero per decorare. Riempite di abbondanza la vostra cucina, fisica e simbolica con un bel cesto di frutta di stagione. Se lo desiderate, create un piccolo altare per tenere, anche visivamente, vicino a voi i cari defunti. Non serve molto. Io preparo un vassoio con una melagrana, che rappresenta abbondanza, fertilità ed energia vitale, o altri frutti di stagione, una candela e quello che mi offre il giardino: pigne, bacche, rametti. Creo una piccola composizione e poi, se lo desidero, aggiungo le foto di chi non c’è più e voglio tenere vicino, energicamente, in questo periodo.
Tra il 31 e l’1 accendo un falò, antico simbolo di abbondanza, benessere, sicurezza e salute, e con rispetto e introspezione mi apro alle alte frequenze della notte. Lascio che il “velo” tra la nostra realtà materiale e il mondo dello spirito si assottigli. Resto in ascolto di me stessa e di tutti i messaggi che vogliono arrivare.
Se abitate in un appartamento o non avete la possibilità di accendere un fuoco, basterà una candela simbolica. E, se lo desiderate, potete anche scrivere su un foglio ciò che non vi serve più per poi bruciarlo sulla fiamma. Il gesto rituale aiuterà ulteriormente il passaggio interiore.

Spero che questo breve articolo vi sia piaciuto e abbia fatto un po’ di chiarezza su questa ricorrenza spesso giudicata negativa o commerciale. Come sempre, tutto sta a noi: la realtà ha molte sfaccettature.
Buona “morte” e “rinascita” a tutti voi!



Lorena Laurenti


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